Nato l’8 maggio 1786 a Dardilly presso Lione da contadini molto cristiani, crebbe durante la rivolizione francese.
Dopo infiniti stenti e difficoltà, raggiunse nel 1815 il sacerdozio e divenne tre anni dopo vicario-cappellano e poi primo parroco di Ars.
Animato da gran desiderio di essere un vero pastore, buono di carattere, semplice, umile e sincero, con una straodinaria capacità di sacrificio, dapprima convertì la sua parrocchia, fino ad allora indifferente, e poi la trasformò in una comunità esemplare.
Per quarant’anni Ars divenne un centro di attrazione: un pubblico innumerevole dall’Europa e dall’America assiepava con crescendo il suo confessionale, domandava i suoi consigli o una parola di luce e di conforto.
Con una estrema semplicità di mezzi, la sua pastorale ebbe un’efficacia insuperabile; la sua predicazione convertiva, i suoi catechismi fondavano la fede e una vita cristiana.
La forza della sua azione sacerdotale proveniva dalla testimonianza della sua vita povera, penitente, tutta fatta di fede, di carità, di dedizione e dai doni carismatici che Dio gli donava
Morì consunto a 73 anni.
Pio XI lo canonizzò nel 1925 e le 1929 lo proclamò patrono dei parroci.
Il «Curato d’Ars» ricorda ai sacerdoti che la pastorale deve curare soprattitto l’evangelizzazione e i sacramenti, autentiche sorgenti della vita cristiana, e che l’organizzazione (per cui egli aveva non poche doti) deve «servire» a creare la comunità cristianamente impegnata.