Quaresima di Fraternità 2023

La Diocesi di Torino promuove – dal 1963 – la “Quaresima di Fraternità con il Terzo Mondo”.

La solidarietà si traduce propriamente in fraternità quando a praticarla sono dei credenti in Cristo. Per questo la Chiesa diocesana di Torino si occupa del Sud del mondo e delle sue potenzialità, dei suoi abitanti e del loro problemi, con lo spirito di chi si sente fratello.
La solidarietà è cosa buona che fa crescere rapporti di scambioriequilibra le ingiustizie. La fratellanza è la condivisione che giunge alla donazione senza alcuna contropartita, perché ci fa riconoscere reciprocamente figli di un unico Dio.
La fraternità è anche il primo elemento di manifestazione di una comunità di fede: Paolo l’apostolo fu illuminato dai suoi ricordi e della sua riflessione, che lo portarono a incontrare il Cristo. Ma divenne testimone instancabile dopo che fu accolto nella comunità come fratello, non più temuto.
Risiede qui il legame fra le azioni concrete di condivisione e il fatto che le compiamo come effetto della comunione nella Chiesa. Buone tutte le iniziative, le campagne, le maratone televisive che illuminano la nostra consapevolezza di risiedere nella “parte ricca” e ci chiedono di cooperare a un progetto o a un insieme di progetti. Ma ai credenti è chiesto di fare un passo oltre: cambiar vita per non generare la povertà di altri. Per questo la nostra fraternità trova il suo apice nel tempo di Quaresima.

 

La nostra Comunità ha raccolto quest’anno ha raccolto 3.000 € già versati all’ufficio Missionario Diocesano (link per scaricare la ricevuta) per sostenere il progetto:

MADAGASCAR: JANGANY HA SETE! ACQUA PER VIVERE.

In questi ultimi anni, gravi difficoltà hanno attraversato il villaggio di Jangany. Difficoltà naturali, come la carestia – legata alle scarse piogge sulle risaie – che ha colpito tutta la regione meridionale del Madagascar e che ha portato a fenomeni di migrazione dall’estremo sud dell’isola al villaggio di Jangany incrementando in poco tempo la popolazione di oltre 500 persone su 9000 abitanti: sono poveri che condividono con altri poveri il poco che hanno. Si tratta di raggiungere in alcuni villaggi del sud le persone che sono in grave difficoltà alimentare garantendo un minimo sostentamento (intervento di emergenza) e garantendo al villaggio di Jangany acqua a sufficienza per gli abitanti con la realizzazione di 3 “Forage” a 60m che raggiungano la falda acquifera di profondità ed elettrificando (tramite l’impianto fotovoltaico realizzato nel 2018 dall’Associazione Shalom) le pompe per l’estrazione dell’acqua.

Con gratitudine a tutta la Comunità anche a nome degli abitanti di Jangany, lasciamo alcuni link per approfondire:

Ricevuta Ufficio Missionario Diocesano

Lettera di Padre Tonino Cogoni alla Comunità Vianney

Il progetto a Jangany
Scarica le informazioni sul progetto
Associazione SHALOM ODV
Documentazione fotografica